DROGBA CHIEDE SCUSA, L'UEFA APRE UN'INCHIESTA

L'attaccante del Chelsea chiede scusa per la furibonda invettiva di fine partita nei confronti dell'arbitro dopo il match contro il Barcellona


L'Uefa, vuole aprire di un'inchiesta disciplinare sulle dichiarazioni postpartita di Guus Hiddink e Didier Drogba. Con una nota nel sito del Chelsea Didier Drogba chiede scusa per il comportamento tenuto al termine della semifinale in Champions, nei confronti dell'arbitro Tom Henning Ovrebo. Dopo il gol al '93 dal Barcellona e il fischio finale di Ovrebo, l'attaccante ivoriano gli è andato contro con atteggiamento minaccioso a stento trattenuto dagli steward di Stamford Bridge. "Ero fuori di me per quanto accaduto durante la partita (in cui l'arbitro ha negato al Chelsea almeno un paio di rigori, ndr) - dice - ma dopo aver visto le immagini tv ho capito che la mia reazione ha passato il limite con linguaggi non di esempio per chi guardava da casa, specie bambini. Mi pento e chiedo scusa perchè a caldo ho sfogato in quel modo la mia incredibile frustrazione".

John Terry, il capitano dei blues, ancora non si da pace: "Forse nelle due partite i catalani sono stati migliori di noi, ma è sicuro che a nostro favore non sono stati fischiati sei o sette rigori e questo è vergognoso. Si può anche non fischiare il primo penalty, ma non il fallo di mano di Piqué sul tiro di Anelka. Io nel calcio ne ho viste di tutti i colori, ma così mai La domanda è perché l'Uefa ha scelto un arbitro che nella sua carriera ha diretto solo dieci match internazionali? Drogba? Io difendo Didier. Era ancora sotto l'effetto della tensione agonistica. Ma l'unico che dovrebbe affrontare le conseguenze delle sue azioni è l'arbitro. Un giocatore sbaglia e smette di giocare. Lui, al contrario, continuerà a dirigere le partite. La Uefa dovrebbe scegliere arbitri d'esperienza".

A parte la reazione di Droga, la rabbia di qualche tifoso esagitato è andata oltre il consentito e la polizia norvegese ha deciso di piazzare, a scopo precauzionale, una pattuglia davanti all'abitazione dell'arbitro Ovrebo in questo periodo di "intenso interesse dei media". Le autorità di Oslo stanno anche passando al setaccio alcuni commenti apparsi su internet.